- Cosa sono le comunità energetiche rinnovabili
- I vantaggi delle comunità energetiche rinnovabili: costi, guadagni, risparmi e impatto ambientale
- Come far parte delle comunità energetiche rinnovabili
- Chi può entrare nelle comunità energetiche rinnovabili e requisiti
- Le comunità energetiche rinnovabili con Ecosisma: una guida passo passo
- Conclusioni sulle comunità energetiche rinnovabili
Tempo di lettura: 6 minuti
Comunità energetiche rinnovabili: siamo sicuri che ne state sentendo parlare un po’ ovunque. Tra servizi in TV, articoli online, o un semplice passaparola. Le comunità energetiche rinnovabili sono il tema caldo degli ultimi mesi. A causa della crisi energetica e dei rincari sulle bollette, infatti, i consumatori più attenti stanno pensando a delle alternative per ridurre i costi.
Con questo articolo targato Ecosisma.it proviamo a fare chiarezza totale sulle comunità energetiche rinnovabili. Cosa sono, perché se ne parla così tanto, quali sono i loro vantaggi, risparmi e guadagni, e come entrarne a far parte.
Buona lettura!
1- Cosa sono le comunità energetiche rinnovabili
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Partiamo da una semplice definizione: le comunità energetiche rinnovabili sono dei gruppi di consumatori, cittadini, imprese o enti, che si organizzano per sfruttare le energie rinnovabili (con fotovoltaici, agrivoltaico, impianti idroelettrici, ecc) al fine di aiutare l’ambiente, ridurre le spese in bolletta, e trarne profitti.
1.1-Le comunità energetiche rinnovabili in condomini o simili
Proviamo a fare un esempio pratico.
- Un gruppo di cittadini residenti in un condominio si accorge che, ultimamente, i costi delle bollette sono diventati esageratamente alti.
- Ne parlano con l’amministratore del condominio, o con un suo delegante, e insieme cercano di trovare una soluzione. Ma quelle che escono fuori, sono sempre le stesse: ridurre gli sprechi, trovare tariffe più convenienti, stringere la cinghia… Insomma, tutti consigli utili ma che ormai hanno stancato. La cinghia non può essere stretta all’infinito e i condomini già si sono attivati per ridurre i consumi. Quindi?
Quindi qui entrano in gioco le comunità energetiche rinnovabili.
- Un condomine si ricorda di aver letto questo articolo, oppure uno delle decine presenti in rete e sui social. Lancia l’idea: “e se provassimo a costituire anche noi una comunità energetica, in virtù degli sgravi fiscali, della nostra vicinanza, del risparmio immediato, del guadagno futuro, e della sostenibilità ambientale?”
- Da quel momento, il gruppo passa da essere un insieme di semplici condomini a essere una delle tante comunità energetiche rinnovabili in Italia, di mostrare un atteggiamento proattivo verso il futuro e un impegno sociale ed economico.
- Dopo aver raccolto le adesioni, il gruppo trova una società seria, pronta e affidabile (come può essere Ecosisma), e fa partire i lavori.
1.2-Le comunità energetiche rinnovabili in Comuni o enti
Passiamo a un altro esempio pratico. Presentiamo anche un caso di studio.
- Il Comune di Monte Urano si trova in provincia di Fermo, nelle Marche. È un piccolo comune di circa 8mila abitanti, pieno di spazi verdi e di visione al futuro.
- Addirittura nel 2011, il Comune scopre i vantaggi del fotovoltaico e delle energie rinnovabili. Decide di costruire un impianto fotovoltaico e di sfruttarne i numerosi vantaggi.
- Da quel giorno di 11 anni fa, il Comune di Monte Urano produce direttamente l’energia elettrica, usa quella che gli serve, vende quella in eccesso, e riceve un contributo fisso dalla GSE per l’attività che sta svolgendo in termini di sostenibilità ambientale e riduzione degli sprechi. Ricordiamo che GSE è il Gestore dei Servizi Energetici italiani, una costola del Ministero dell’economia e delle finanze, alla quale è attribuito il compito di promuovere le fonti rinnovabili e di versare contributi fissi alle persone facenti parte di queste comunità.
Per farla breve, riportiamo i dati che giungono direttamente dal Comune e che potete visualizzare anche in questo articolo. Nonostante i rincari delle bollette e la crisi energetica Monte Urano, nel solo anno 2021, ha ottenuto da questa attività un guadagno netto di 343mila euro.
La voce più consistente nei costi è stato il canone leasing di oltre 300mila euro per il pagamento dell’impianto. Tra i ricavi, invece, figurano il contributo GSE per oltre 520mila euro e i 140mila euro di energia venduta.
Secondo l’amministrazione comunale, questo surplus sarà utilissimo per aiutare le famiglie in difficoltà nel prossimo biennio per via dei rincari delle bollette.
2-I vantaggi: costi, guadagni, risparmi e impatto ambientale
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Come avrete già immaginato, le comunità energetiche rinnovabili sono degli ottimi strumenti per risparmiare sulle bollette e addirittura ottenere dei ricavi.
Ma come è possibile tutto ciò?
Analizziamo insieme tutte le varie voci.
2.1-I costi delle comunità energetiche rinnovabili
In prima battuta, bisogna ragionare sull’impianto. Il costo principale da sostenere è la costruzione dell’impianto che produrrà l’energia, come per esempio un impianto fotovoltaico.
I costi dipenderanno, ovviamente, dalle dimensioni dell’impianto, dai Kilowatt da produrre e dalle abitazioni coinvolte. Nel caso del Comune di Monte Urano, sopra citato, l’impianto costruito è stato di dimensioni molto maggiori rispetto a delle abitazioni, trattandosi di una copertura comunale che implicava diversi edifici di produzione.
Prima di restituirvi la media dei costi per i condomini e le abitazioni, vi consigliamo di dare un’occhiata anche al nostro articolo sul fotovoltaico modello semplificato. Esso si riferisce a una serie di agevolazioni ufficializzate dal Governo per semplificare le procedure dei lavori e consentire sgravi fiscali.
Tutte queste facilitazioni hanno un solo obiettivo: favorire il passaggio alle comunità energetiche rinnovabili, vero obiettivo del nostro Paese per affrontare la transizione ecologica e ridurre gli sprechi.
A ogni modo, un impianto fotovoltaico per le abitazioni può costare tra i 4mila euro e i 10mila euro.
Si possono detrarre dalla dichiarazione dei redditi nella percentuale del 50% le spese sostenute fino al 31/12/2024 per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico, fino ad un massimo di 96.000 euro di spesa. La detrazione viene spalmata in 10 anni tramite dieci rate annuali di uguale importo.
Quindi… I costi sono assolutamente sostenibili grazie agli sgravi fiscali e ai contributi, considerando anche che le spese saranno divise tra tutti i membri delle comunità.
2.2-I guadagni e i ricavi delle comunità energetiche rinnovabili
Il titolo è molto indicavo: strutturare delle comunità energetiche rinnovabili significa risparmiare e guadagnare.
Il risparmio deriva, ovviamente, dalle fonti rinnovabili. L’energia non si “compra” più dai gestori, ma si “produce” grazie a impianti fotovoltaici o simili.
Il guadagno, invece, scaturisce dall’energia in eccesso e dai contributi. Uno dei tanti punti chiave è che l’energia prodotta ma non usata può essere venduta agli stessi gestori al prezzo di mercato, senza sorprese e seguendo gli standard nazionali.
Dal punto di vista dei contributi, invece, l’iniziativa di GSE è meritevole di attenzione. Il gestore dei servizi energetici ha predisposto una tariffa premio pari a 100€ per MWh (Megawattora) per i gruppi di autoconsumatori e 110€ per MWh per le comunità energetiche rinnovabili. Per la differenza tra autoconsumatori e comunità energetiche rinnovabili rimandiamo alla lettura di questo paragrafo.
Ecosisma, al fine di incentivare il passaggio alle fonti rinnovabili, ha costruito un utile strumento per calcolare in autonomia il risparmio e il guadagno, partendo dai consumi medi attuali.
2.3- L’aiuto all’ambiente delle comunità energetiche rinnovabili
Ultima ma non ultima, spendiamo due parole sulla sostenibilità ambientale.
Tutti i guadagni, risparmi, e le detrazioni fiscali sopra elencate sono state emesse per un solo motivo. Il mondo è pronto alla transizione energetica, e per forzare il passaggio alle fonti rinnovabili, i Governi stanno facilitando le adesioni e stanno donando incentivi per favorirle.
Gli sprechi, il cambiamento climatico, e lo stato di salute della nostra Terra, hanno raggiunto dei livelli disarmati.
Noi siamo gli abitanti della Terra. E come tali, abbiamo una grossa responsabilità sulle spalle: aiutarla e sostenerla.
L’obiettivo dei cittadini e delle società come Ecosisma, è di abbattere l’immissione di anidride carbonica in atmosfera e gli inquinanti che ci fanno male. Cambiando paradigma e sposando le comunità energetiche rinnovabili, riusciremo a trasformare in materia prima gli scarti di una fabbrica o di un’abitazione, in un continuo riciclo (non per caso, si parla di economia circolare). Ogni cittadino diventa, da consumatore passivo di energia, a produttore di energia pulita, che la scambia con chi ne ha bisogno.
Fantastico, non è vero?
3-Come far parte delle comunità energetiche rinnovabili
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Adesso arriviamo al sodo.
Dopo avervi spiegato cosa sono le comunità energetiche rinnovabili, i loro vantaggi, i loro costi, e i risparmi e i guadagni che vi garantiscono, iniziamo a comprendere passo passo come strutturarne una o come entrare a farne parte.
Partiamo prima di tutto con delle definizioni. Bisogna infatti fare delle distinzioni tra essere degli autoconsumatori, e delle vere e proprie comunità energetiche rinnovabili.
3.1- Le differenze: essere autoconsumatori
Essere autoconsumatori di energia rinnovabile significa costituire un gruppo con almeno due persone. Queste persone dovranno trovarsi nello stesso condominio o edificio, e agire collettivamente.
L’autoconsumatore è colui che produce energia elettrica rinnovabile per il proprio consumo, ma che può anche immagazzinarla o venderla. L’impianto di produzione (fotovoltaico o simili) potrà anche essere di proprietà di un soggetto terzo (come l’amministratore di condominio), purché esso resti soggetto alle istruzioni dell’autoconsumatore.
Un gruppo di autoconsumatori è l’opzione più facile quando i membri sono pochi, o per le piccole abitazioni. Gli sgravi fiscali e i contributi sono minori, così come il guadagno generale, visto che si produce meno energia e di conseguenza c’è meno scarto.
3.2-Le differenze: entrare nelle comunità energetiche rinnovabili
I fattori più interessanti sicuramente si rintracciano nelle comunità energetiche rinnovabili.
In linea di massima, esse sono dei soggetti giuridici, che si basano sull’autonomia e sulla partecipazione aperta e volontaria. Sono dunque perfette per spazi più grandi (come condomini o gruppi di edifici vicini) o per piccole-medie imprese che vogliono collaborare.
L’obiettivo principale delle comunità energetiche rinnovabili non è il profitto, anche se costituisce un’interessante fattore. Il risultato che vogliono raggiungere è la fornitura di benefici ambientali, economici o sociali alle aree in cui operano.
Ricordate l’esempio del Comune di Monte Urano, che abbiamo fatto a inizio articolo?
Ecco, quello è un esempio perfetto di comunità energetiche rinnovabili. Il Comune può costituircisi come qualsiasi altro cittadino, così da garantire benefici continui.
4-Requisiti per entrare o per crearne una
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Se diciamo “praticamente tutti”, ci credete?
Come da normativa, questa è la lista dei requisiti delle comunità energetiche rinnovabili. Dovrete essere uno di questi soggetti:
- Cittadini
- attività commerciali
- imprese
- enti territoriali
- autorità locali.
Insomma: sia che tu sia un cittadino, un amministratore di condominio, o un imprenditore, o un dirigente, o un assessore, o un sindaco, o un consigliere… Puoi sposare questo progetto globale e iniziare a risparmiare, guadagnare e aiutare l’ambiente insieme alla tua comunità.
Anche per quanto riguarda i requisiti, sono abbastanza semplici. Deve esserci, ovviamente, la presenza di impianti nuovi e alimentati da fonti rinnovabili. Questo passo potrà essere compiuto in concomitanza alla documentazione per accedere alle comunità energetiche rinnovabili. Inoltre, l’impianto deve avere una potenza massima singolarmente di 200 kilowatt.
Nel caso di autoconsumatori, le utenze e gli impianti devono essere nello stesso edificio ed essere connessi alla stessa cabina. I soggetti che si aggregano devono essere intestatari della bolletta, oppure nominare un referente.
5- Le comunità energetiche rinnovabili con Ecosisma: una guida passo passo
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Ma chi è Ecosisma?
Ecosisma.it SRL è una Società Benefit riconosciuta per essere la prima Smart Community Provider italiana che promuove lo sviluppo economico e sociale di comunità locali, attraverso un metodo esclusivo che coniuga relazioni umane e tecnologia.
Siamo coloro che incoraggiano la transizione energetica, occupandoci di progetti di comunità energetiche rinnovabili, diffusione di impianti fotovoltaici e simili, e di lavorare sul valore umane delle persone.
Ecosisma è il partner che può aiutarvi nella documentazione, nella consulenza, e nell’inizio dei lavori. Ma anche a mettere in contatto cittadini o enti su tutto il territorio italiano al fine di costruire gruppi di autoconsumo.
Questo è ciò che facciamo, passo passo:
- Studio di fattibilità. Verifichiamo che i requisiti siano idonei, forniamo consulenza generale, e raccogliamo la documentazione necessaria.
- Presentazione al cliente. Riportiamo i risultati dello studio, e forniamo un Emissione Bozza di Delibera.
- Ulteriori valutazioni. Facciamo delle verifiche aggiuntive per trovare comunità energetiche rinnovabili già esistenti nelle vicinanze, così da aumentare la produzione di energia e di ridurre ancor di più gli sprechi.
- Aggiornamento del progetto. Se l’interesse manifestato è mantenuto, aggiorniamo il progetto sulla base delle osservazioni emerse in Assemblea Consultiva.
- Progetti e offerte. A questo punto, verranno elaborati e proposti i progetti definitivi e gli schemi di offerta, che racchiudono le stime dei costi, dei guadagni, e dei risparmi.
- Inizio lavori. Pronti! Insieme ai nostri partner verificati iniziamo i lavori, seguendoli mano a mano e aggiornando tutte le personalità coinvolte.
6- Conclusioni
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Dunque, speriamo che con questa guida abbiamo rilasciato tutte le informazioni utili sulle comunità energetiche rinnovabili. Vi consigliamo di salvare questo articolo, e di iniziare a condividerlo. Anche semplicemente inviando un messaggio su WhatsApp ai vostri vicini, amici o parenti, contribuirete alla condivisione di informazioni su un argomento che può davvero salvare il pianeta.
A fondo articolo lasciamo altri link e contatti utili per fare altre domande e/o conoscere ulteriori novità.
Vogliamo chiudere con dei dati esaminati dal Politecnico di Milano, che potete consultare anche qui.
Le famiglie europee, nel 2021, hanno pagato in totale 2mila miliardi di euro di bollette elettriche. La stima del Politecnico ci dice che le stesse pagheranno in totale, nel 2022, 6mila miliardi di euro. In un solo anno, ci sarà un aumento del 300%.
Inoltre, il peso dell’energia sul reddito disponibile passerebbe in media dall’8% del 2021 al 15% del 2022 fino a raggiungere nel 2023 un incredibile 23%. Questo vuol dire che mentre nel 2021 le bollette gravavano l’8% del nostro stipendio, nel 2023 potranno gravare quasi del triplo.
È veramente ora di fare qualcosa.
E possiamo farlo soltanto insieme. Tutti insieme.
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