CER – 264 Milioni di Prosumer entro il 2050 di persone, in poco più di trent’anni, potranno rientrare in questa categoria, sostiene uno studio condotto dall’istituto di ricerca ambientale CE Delft (allegato in basso) per conto di varie organizzazioni, tra cui Greenpeace.

Il rapporto, infatti, si basa sullo scenario Energy Revolution, in cui Greenpeace prefigura una società capace di reggersi quasi esclusivamente sulle fonti pulite nel 2050.

Qui è interessante capire come si evolverà la figura del “cittadino energetico” finora imbrigliato da numerose barriere tecniche e normative che, di fatto, rendono molto difficile il pieno sviluppo della generazione distribuita.

L’energy citizen dello studio – ma la definizione vale anche per entità collettive come scuole, piccole aziende, cooperative – è in grado di gestire direttamente e con grande flessibilità la propria domanda di energia.

Può riuscirci in vari modi, ad esempio stoccando l’elettricità generata dai pannelli solari in una batteria statica o di un veicolo a zero emissioni, o utilizzando sistemi di domotica e altri dispositivi intelligenti in grado di bilanciare domanda/offerta di energia sulla rete.

Questo sarebbe il passaggio dal semplice consumatore passivo, secondo la logica tradizionale delle grandi centrali di generazione, al prosumer attivo, che produce almeno una parte dell’elettricità che gli serve e soprattutto è capace di gestirla secondo determinati criteri.

Secondo le proiezioni di CE Delft, a loro volta fondate sugli obiettivi comunitari per le fonti rinnovabili, nel 2030 i cittadini energetici potrebbero produrre 611 TWh di elettricità, pari al 19% circa dei consumi totali dei 28 Stati membri.

Nel 2050 contando l’apporto dei vari paesi i numeri sarebbero ancora più elevati, nell’ordine di 1.557 TWh e 45% della domanda elettrica soddisfatta.

Potenziali Prosumer

CER – 264 Milioni di Prosumer entro il 2050, in Italia, a quella data, due cittadini su cinque potrebbero contribuire alla produzione complessiva di energia, grazie al contributo di oltre 26 milioni di persone.

In particolare, il 37% di tale produzione potrebbe arrivare da impianti domestici, e la stessa percentuale da cooperative energetiche, il 25% sarebbe il contributo delle piccole e medie imprese, mentre appena l’1% proverrebbe da enti pubblici.

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Con il potenziale rappresentato dai 264 milioni di energy citizen in Europa e i 26 milioni in Italia, l’approccio innovativo e inclusivo di Ecosisma.it Srl Sb diventa cruciale per accelerare la transizione verso un futuro energetico più sostenibile e responsabile.

Fonti : 264 Milioni di prosumer entro il 2050

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